Il Report
Talkwalker, tool per l’analisi e il monitoraggio di social media e Consumer Intelligence, insieme a Khoros, piattaforma di Digital Customer Engagement, hanno realizzato l’ottava edizione del Report sulle tendenze social.
Il documento fornisce delle previsioni rispetto a come il legame tra social media e consumo moderno si evolverà, sulla scia di tendenze già in atto. Si analizzano gli insight derivanti dai dati per comprendere come i trend social siano stati determinati dalle esigenze degli acquirenti e si fa ricorso anche ai pareri di autorevoli esperti di settore.
Lo studio parte da un momento ben preciso: l’esplosione della Pandemia di Covid-19, un evento che ha cambiato i consumatori, a causa del lockdown, della difficoltà di alcuni approvvigionamenti e dell’aumento del costo della vita.
Come sono cambiati i consumatori? Sono più esigenti e meno fidelizzabili e le aziende non sempre riescono a soddisfare le loro esigenze con facilità.
Il 2023, che si spera coinciderà con una effettiva ripresa di stili di vita “normali”, sarà molto probabilmente l’anno in cui le aziende dovranno focalizzare le proprie strategie sulla costruzione di un nuovo rapporto di fiducia con i clienti.
Per raggiungere quest’obiettivo, le imprese dovranno organizzare in maniera diversa la relazione con gli utenti, ponendo maggiore attenzione all’ascolto attraverso strumenti di insight più sofisticati, in grado di analizzare le community per poter prendere delle decisioni in tempi più brevi.
Le tendenze in molti casi nascono grazie a una notizia, un evento o un argomento che riesce a suscitare l’interesse nella collettività. Questo fenomeno genera un aumento delle conversazioni sul web e avviene il passaggio del trend da offline a online, attirando l’attenzione dei consumatori.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera e propria esplosione di tendenze nate sui social media, grazie a Tiktok, un hashtag su Twitter, un meme su Facebook, un’uscita di un influencer, per fare solo qualche esempio. Le tendenze che riescono a crescere abbastanza attirano l’attenzione di altri media e questo a sua volta genera ulteriore buzz sui social, in un circolo virtuoso. Tutto ciò stimola naturalmente l’interesse dei brand e la corsa delle aziende ad essere le prime a sfruttare le tendenze ai fini del proprio business.
Vediamo adesso quali sono i 10 Social Trends indicati nel report.
1 – I cookie si sbricioleranno
Se ne parla già da un po’, ma sembra proprio che il 2023 sarà l’anno in cui i cookie di terze parti scompariranno, con gli utenti già pronti a questo cambiamento.
In realtà, il fenomeno potrebbe non essere generalizzato fin da subito. Google ha già rimandato al 2024, per favorire nel frattempo l’utilizzo delle API di Privacy Sandbox. Alcuni browser hanno già applicato il cambiamento, come DuckDuckGo, con un impatto positivo sulla sua crescita.
La scomparsa dei cookie non permetterà più di tracciare i siti visitati dai consumatori, con conseguente impossibilità di personalizzare la User Experience degli utenti, che di contro sono ben propensi a non vedere intaccata in maniera così importante la loro privacy.
Secondo molti esperti, tutto ciò comporterà un ridimensionamento dell’Advertising. In realtà, le aziende si trovano di fronte ad una nuova sfida: come tracciare le conversioni dei clienti e continuare ad offrire esperienze personalizzate, senza i cookie a disposizione. Missione forse difficile, ma da portare a compimento.
Suggerimenti:
- valorizzare i concetti di trasparenza e privacy nei messaggi del brand;
- pianificare le modalità di utilizzo dei dati di terze parti già raccolti;
- impostare una Content Strategy in grado di ottenere dati sul pubblico;
- utilizzare il Social Listening per conoscere tendenze, interessi e stile di vita dei consumatori.
2 – I social media avranno un nuovo standard
Gli utenti sono diventati sempre meno ingenui, sanno benissimo che non tutto quello che si trova online è veritiero e si pongono in maniera differente di fronte ai fenomeni Fake News e Deepfake.
La fiducia dei consumatori è un fattore strategico troppo importante per le aziende, motivo per cui è necessario rispondere alle esigenze di affidabilità e autenticità dei brand, attraverso risposte concrete.
Suggerimenti:
- impostare una Content Strategy con funzione informativa per gli utenti su come proteggere i dati personali;
- utilizzare il Social Listening per intercettare quali sono le paure degli utenti in materia di privacy, ricevere alert automatici circa false informazioni sul proprio brand e agire di conseguenza nella scelta delle piattaforme utilizzate;
- scegliere con attenzione i partner della propria azienda.
3 – I social network decentralizzati saranno la prossima grande novità
Una preoccupazione per molti utenti sui social media è quella di non avere il pieno controllo su ciò che si pubblica e sulle proprie informazioni. In effetti, su molti aspetti, a decidere è chi gestisce la Rete: cosa è consentito pubblicare, modalità di conservazione dei dati, attivazione censura, per fare qualche esempio. In realtà è comprensibile che sia così, perché senza un controllo centrale il risultato sarebbe il caos, considerando anche il fatto che il livello di “libertà di espressione” che si desidera, cambia da soggetto a soggetto.
Il fenomeno dei cosiddetti social network decentralizzati (LOL, Phaver, Solcial), anche se non dovesse esplodere nel 2023, va comunque attentamente monitorato da parte delle aziende e non è affatto escluso che i big del mondo social non debbano concedere maggiori margini di libertà ai propri utenti.
Suggerimenti:
- testare, quando consentito alle aziende, le nuove piattaforme in crescita;
- analizzare le modalità di interazione del pubblico sulle nuove piattaforme.
4 – I social media multisensoriali: un veicolo di contenuti per tutti
La tendenza si potrebbe tradurre con la dicitura “Internet dei sensi”.
I formati maggiormente utilizzati tendono a mutare nel tempo e nessuno probabilmente è destinato a sopravvivere per sempre.
L’obiettivo è quello di inventare nuovi formati digitali in grado di stimolare contemporaneamente più sensi negli utenti e si tradurrà nella creazione di un approccio multi-canale e multi-formato.
La novità non riguarderà soltanto le modalità di interazione azienda-cliente, ma anche la nascita di esperienze più accessibili per tutti, a seconda delle richieste del pubblico. Gamification e centri commerciali immersivi, secondo molti utenti, diventeranno la norma entro il 2030.
Già nel 2023 la crescita del metaverso rappresenterà un acceleratore del fenomeno e strumenti come il riconoscimento di immagini/video e il Podcast Monitoring sono già utilizzati per carpire le menzioni di un brand sui canali multimediali e identificare le tendenze video e audio che influenzano il proprio settore di riferimento.
Suggerimenti:
- studiare le modalità di applicazione degli insight sull’utilizzo dei Media;
- analizzare le best practice delle piattaforme per migliorare le modalità di contatto con gli utenti;
- utilizzare video di TikTok con didascalie o voci fuori campo in modo originale;
- usare contenuti vocali o basati sui suoni grazie ai podcast e alle piattaforme audio;
- operare sempre con un approccio “test & learn“, per ottimizzare i messaggi.
5 – L’ascesa e la caduta del social commerce
Il social commerce non è ancora un fenomeno ben definito e non è affermato del tutto.
Il potenziale è indubbiamente immenso e la Pandemia, insieme all’incremento del costo della vita e alla maggiore domanda di accessibilità, hanno avuto un impatto molto positivo sulla crescita del digitale e sulla propensione del pubblico a testare nuove modalità di acquisto.
Le differenze sono molto accentuate a livello geografico. Basandosi sulle menzioni di social commerce, gli Stati Uniti sono destinati a crescere più velocemente rispetto al resto del mondo. Facebook, ad oggi, è la piattaforma più utilizzata.
Suggerimenti:
- offrire un’esperienza d’acquisto o promuovere un’offerta sulle piattaforme in cui il social commerce è prioritario (Pinterest, WhatsApp, YouTube);
- utilizzare il Social Listening per intercettare trend di acquisto dei clienti e conversazioni sui prodotti o per stabilire partnership con micro-influencer;
- testare community di nicchia.
6 – La corsa al metaverso darà i suoi frutti
La sfida del metaverso è iniziata ed è molto difficile fare delle previsioni di lungo termine.
Il fenomeno, un mix di realtà digitale, aumentata e mondo reale, è in tendenza da circa un anno e alcuni big players, come Facebook con il suo Meta, stanno investendo notevolmente su questa scommessa. Microsoft e Tencent, attirati da un potenziale mercato di 800 miliardi di dollari, stanno costruendo la propria idea di metaverso.
La fase attuale è critica e porterà probabilmente alla scrematura di alcune realtà. Chi deciderà la sopravvivenza di alcuni a danno degli altri? I consumatori.
Per le aziende, uno strumento a disposizione che permette di capire in maniera più accurata quale tipo di metaverso è più adatto alle proprie esigenze, è quello della Sentiment Analysis.
Suggerimenti:
- proporre UGC per favorire l’autenticità;
- puntare su engagement della community, ricompense e riconoscimento, per favorire l’apprezzamento del brand;
- realizzare eventi per stimolare l’effetto sorpresa;
- sviluppare collaborazioni con gli autori, per generare contenuti in linea con i gusti del pubblico;
- concentrarsi sul monitoriaggio della Brand Reputation.
7 – L’analisi predittiva cambierà il marketing
Già utilizzata da tempo in vari settori, oggi sembra essere sempre più centrale anche in ambito marketing e social media.
I dati che scaturiscono dal processo di Social Listening permetteranno di capire in maniera maggiore rispetto al passato se l’IA è in grado di adattarsi e fornire previsioni attendibili sul futuro.
Il punto è che la maggioranza degli esperti di marketing non ha ancora sviluppato competenze nell’analisi predittiva e quindi, il fattore tempo giocherà un ruolo determinante per le aziende che vorranno avere un vantaggio competitivo.
Suggerimenti:
- iniziare dalle domande più semplici alle quali si vuole dare una risposta;
- utilizzare i dati del Social Listening e/o del CRM per creare storytelling su esigenze/comportamenti del proprio pubblico;
- comparare i dati per definire i modelli futuri ed anticipare i bisogni del target.
8 – La sostenibilità ambientale non potrà più aspettare
L’era dei proclami sembra essere giunta al capolinea ed è arrivato il momento in cui le aziende e i consumatori devono collaborare realmente per modificare gli impatti di alcune scelte sulla sostenibilità del Pianeta.
Dalle conversazioni sui social appare molto chiaro che gli utenti sono stanchi di ascoltare slogan che sfruttano le tematiche green solo di facciata e, sempre più, sono richieste azioni concrete che siano testimonianza del fatto che l’ammontare dei profitti sia messo in secondo piano rispetto alle persone e all’ambiente.
Le aziende più intelligenti saranno quelle che sfrutteranno questo bisogno per prime, avendo capito che i consumatori sono sempre più attenti e fungono ormai da sentinelle, effettuando delle scelte ponderate che generano una vera e propria selezione dei brand più apprezzati.
Suggerimenti:
- effettuare un’analisi della credibilità aziendale rispetto a tematiche ambientali e sociali;
- puntare a costruire la propria responsabilità sociale prima di pianificare delle campagne di comunicazione su temi green;
- preparare in anticipo una strategia di risposta alle domande che saranno poste dagli utenti a seguito di una campagna di comunicazione;
- prestare costantemente la massima attenzione all’ascolto dei singoli utenti.
9 – La Customer Experience sarà sempre più social
La Pandemia Covid-19, secondo la grande maggioranza degli utenti, ha generato dei cambiamenti che perdureranno nel tempo in merito ai propri comportamenti d’acquisto.
Un esempio è costituito dal valore che viene dato al fattore tempo, che si traduce in un’esigenza sempre più pressante da parte degli acquirenti di prodotti e servizi in tempi più celeri possibile.
Questo bisogno ha messo a nudo una serie di inefficienze importanti in molti settori, in quanto diverse aziende hanno difficoltà a evadere gli ordini in maniera veloce, con conseguente insoddisfazione degli utenti.
L’esperienza del cliente va messa al primo posto e il servizio di assistenza diventa sempre più cruciale.
I social media su questo aspetto possono essere di grande aiuto e il loro impiego in termini di Customer Care si prevede sarà una delle tendenze più importanti del 2023. Lo testimonia già il fatto che “messaggio diretto” e “cortesia” siano le uniche parole con Sentiment positivo sul focus servizio clienti.
Centrale, relativamente all’incontro dei concetti di Customer Care e Customer Experience, sono le recensioni dei clienti. Analizzarle tempestivamente e interagire con gli utenti che le pubblicano, rappresentano due attività che non possono più essere considerate facoltative per i brand più attenti.
Suggerimenti:
- definire una strategia basata sull’aumento dell’apprezzamento del brand da parte degli utenti sui social media;
- sviluppare un approccio attraverso cui le risposte agli utenti non siano passive ma diventino uno strumento di indagine e fidelizzazione;
- in caso di difficoltà a soddisfare tempestivamente le esigenze dei clienti, puntare a stimolare l’entusiasmo attraverso contenuti di valore.
10 – La Buyer Persona lascerà il posto alle comunità
Un’altra conseguenza della Pandemia, oltre a quella già citata di esigere beni e servizi in tempi sempre più rapidi, è quella di aver reso i consumatori sempre più volubili, con conseguente maggiore difficoltà da parte delle aziende nel fidelizzarli.
Nel 2023 si assisterà molto probabilmente alla creazione di un numero sempre maggiore di community, in maniera tale da coinvolgere più attivamente i consumatori e renderli protagonisti.
Invece di concentrarsi sul cliente ideale, la cosiddetta Buyer Persona, le aziende tenderanno sempre più a concentrarsi sulle comunità all’interno delle quali operano gli utenti, cercando di individuare coloro che sono autori e promotori principali delle conversazioni che riguardano il proprio brand, ingaggiandoli ai fini di un’interazione autentica con i consumatori.
In alcuni Paesi crescono le community private su Discord e Telegram e i brand dovranno studiare con attenzione le dinamiche di interazione su questi canali, in maniera tale da creare relazioni organiche più numerose e vantaggiose.
Suggerimenti:
- effettuare un’analisi della propria community, degli stakeholders e dei potenziali influencers del proprio brand;
- identificare utenti e temi più rilevanti nelle conversazioni;
- ideare un sistema premiante che valorizzi i contributi degli utenti della community.
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