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Social Media Tendenze

SOCIAL MEDIA: TENDENZE 2022 E NON SOLO

Indice dei contenuti

Ad inizio anno, puntualmente, vengono presentati i trend di ogni settore che domineranno i 12 mesi a seguire.

I Social Media non fanno eccezione, essendo uno dei focus sui quali si concentra maggiormente l’attenzione in termini di investimenti da parte delle aziende e strategie dei professionisti del settore.

L’errore nel quale si può incappare è quello di non tenere presente le indicazioni contenute in questi rapporti dopo qualche mese dal lancio.

Ecco perché vi presentiamo adesso, a metà anno, le previsioni di inizio 2022 di Hootsuite, software di gestione di profili social creato nel 2008. Si tratta di tendenze che molto probabilmente avranno un impatto anche negli anni a seguire.

Sono state esaminate le 5 tendenze chiave del Report Global Social Trends 2022 di Hootsuite, combinate con i dati di un sondaggio condotto su oltre 18.000 marketers: il risultato sono 9 Social Media Trend.

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L’ascesa del fenomeno TikTok

Per anni Instagram è stato il Social più amato dagli addetti al settore, quello con i tassi di crescita più elevati e i ritorni sugli investimenti più importanti.

TikTok però da qualche mese ha superato il traguardo di 1,2 miliardi di utenti, con una crescita di oltre il 45% in meno di un anno. E, cosa molto interessante, Google Search Trends mette in evidenza come che TikTok superi significativamente i contenuti video short-form di Instagram.

Le aziende continuano ad investire somme rilevanti su Facebook e Instagram, ma alla domanda “quali sono i social più efficaci per raggiungere i propri obiettivi aziendali?” gli intervistati che hanno risposto TikTok sono il 700% in più rispetto al 2020, probabilmente più fiduciosi grazie all’introduzione di diversi e utili business tools da parte della piattaforma.

Piccoli social, grandi investimenti

Le ricerche dimostrano come gli utenti possano essere più ricettivi alla pubblicità su canali “piccoli” (TikTok, Snapchat e Pinterest), rispetto ai big players.

Alcuni elementi:

  • i consumatori reputano gli annunci di TikTok più stimolanti e divertenti rispetto a quelli degli altri Social (studio di Kantar commissionato da TikTok);
  • le pubblicità su Snapchat hanno una reach maggiore degli spot tv, generando più consapevolezza e intenzione di acquisto (indagine Nielsen ordinata da Snapchat);
  • l’advertising su Pinterest ha un ROI più alto e tassi di conversione migliori rispetto ai competitors (report di Pinterest Business).
  • L’interesse per la pubblicità su questi canali è dimostrato non solo dagli studi finanziati dagli stessi Social e l’ipotesi che la motivazione di questa crescita sia dovuta ad un minore affollamento di annunci è molto plausibile.

Da considerare anche il fatto che TikTok, Snapchat e Pinterest incentivano le aziende a realizzare annunci più simili ai contenuti organici, con conseguente migliore predisposizione degli utenti nei loro confronti.

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Più richieste di Social Commerce

Prima dell’esplosione del Covid-19 i Brand che avevano implementato in maniera seria un processo di Social Commerce, erano da considerare dei veri e propri innovatori. La Pandemia, con il conseguente maggiore utilizzo dei Social, ha cambiato tutto e ha iniziato a stabilizzare alcuni comportamenti degli utenti. Tra questi, il Social Shopping.

Previsione eMarketer: entro il 2025 il valore del Social Commerce sarà di 80 miliardi di dollari.

Le aziende hanno iniziato a tenere conto del fatto che i tassi di abbandono del carrello sul mobile sono molto alti e di conseguenza, evitare un passaggio in più (quello di andare dai Social al sito web per finalizzare l’acquisto) per gli utenti si è dimostrata una scelta spesso intelligente.

In sintesi, sempre più soluzioni di shopping in-app e live video. E, c’è da scommetterci, ulteriori novità saranno in arrivo nei prossimi mesi.

Customer Care? Non solo telefono

Nei momenti eccezionali, come quello che c’è stato in concomitanza della Pandemia Covid-19, spesso accade che si generino dei cambiamenti che diventano la regola nel corso del tempo.

È successo con i servizi di Customer Care.

Gli utenti hanno iniziato a fare domande alle aziende in maniera sempre maggiore e si sono resi conto che può essere più facile interagire tramite i Social rispetto al telefono.

Due conferme:

  • il 64% degli utenti preferisce mandare un messaggio, piuttosto che chiamare un’azienda (sondaggio Nielsen commissionato da Facebook)
  • Il 60% delle richieste che giungono ai Customer Service saranno gestite tramite i canali digitali entro il 2023 (ricerca Gartner).

Il 2022 Customer Care Survey di Hootsuite svela che oltre il 70% delle aziende non si è ancora attrezzata in tal senso. Una buona notizia per chi vuole acquisire un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza.

I video lunghi solo su YouTube

Nel 2020, con IGTV e Facebook Watch, molti hanno pensato che il futuro fosse rappresentato dai video long-form.

YouTube premiava i video di durata superiore ai 10 minuti e gli altri canali si sono affrettati a seguire la scia.

A fine 2021 Instagram ha rivisto la propria posizione su IGTV e lo stesso andamento si è avuto anche per Facebook Watch. Inoltre, YouTube ha introdotto il formato Shorts.

Il successo di Reel e TikTok è in linea con quello delle Storie e i tentativi di Twitter e LinkedIn (Fleets e LinkedIn Stories) di far affermare formati short video sono falliti.

Qual è la lezione che ci insegna questa evoluzione?

Gli utenti dei Social Media sono selettivi: preferiscono i video brevi solo se sono divertenti e coinvolgenti.

In ogni caso, il sondaggio Social Trends 2022 di Hootsuite mette in evidenza il fatto che anche le aziende preferiscono Short Videos.

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L’importanza di un Creator

Torniamo per un attimo agli impatti della Pandemia. Questo evento ha accelerato in maniera esponenziale la crescita della cosiddetta “Creator Economy”, grazie (o a causa) della necessità delle persone di inventarsi nuove fonti di reddito e di impiegare in maniera utile e creativa il proprio maggiore tempo libero.

Di conseguenza, è cresciuto il numero di Creator, cioè di coloro che in maniera professionistica o amatoriale si dedicano all’ideazione e realizzazione di contenuti da pubblicare sui Social Media con finalità commerciali.

Si stima che entro il 2022 le aziende spenderanno 15 miliardi di dollari in Influencer Marketing.

I Social, ovviamente, stanno cavalcando quest’onda, fornendo strumenti utili a chi vuole intraprendere questa professione, in maniera tale da aumentare di riflesso il valore aggiunto per i Brand che hanno capito l’importanza di questa attività e gli utenti delle piattaforme.

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Conoscere il Paid Advertising

Questo bisogno, è ormai un trend classico degli ultimi anni e continua a mantenere alta la sua rilevanza.

Oltre il 40% degli intervistati del sondaggio Social Trends 2022 di Hootsuite ha sottolineato il declino della reach organica e la conseguente necessità di aumentare la pubblicità a pagamento.

Una sfida non da poco, soprattutto per le PMI che hanno budget limitati da investire sui Social.

Un dato per capire la portata del fenomeno: la reach organica media per un post su Facebook è del 5,2%.

Per questo motivo, anche se si potrà provare a investire su Social con minore affollamento, poche aziende rinunceranno al pubblico che sono riuscite a costruire con notevoli sforzi sulle piattaforme iniziali.

Di conseguenza, è fondamentale avere delle competenze reali per gestire al meglio ogni singolo euro del budget da investire.

In parole ancora più semplici, le basi dell’Audience Targeting devono essere alla portata di molte più persone dello staff rispetto a chi si occupa tecnicamente dell’Advertising.

L’arte di saper ascoltare

Ancora una volta la Pandemia di Covid-19 come opportunità per le aziende più attente e veloci. Proprio a partire dal 2020 infatti le aziende hanno iniziato ad apprezzare in maniera sempre maggiore la possibilità di rispondere alle domande degli utenti e ad intervenire nelle conversazioni che riguardano il proprio Brand.

Tecnicamente, diverse realtà sono entrate nel mondo del Social Listening.

Cos’è? Si tratta del tracciamento delle piattaforme Social e dell’analisi di citazioni e conversazioni relative ad un Marchio, per scoprire eventuali opportunità di azione.

Adesso, per le aziende che vogliono fare il passo successivo e far diventare questa attività davvero importante, è il momento di pianificare il tutto grazie ad una strategia mirata a monte, dedicando tempo e risorse ad hoc.

La crescita della leva Audio

In seguito alla crescita notevole di Clubhouse, il Social Network con chat audio e ad invito, Twitter ha lanciato Spaces e sembra che anche Facebook stia valutando la possibilità di investire in questo specifico settore.

La domanda è: conviene investire in una strategia di Social Audio?

Se prendiamo in considerazione le risposte delle aziende al sondaggio 2022 Social Trends di Hootsuite, sembra proprio di sì.

Un desiderio condiviso trasversalmente è quello di ospitare o condurre Audio Stream in diretta e in qualità di leader di pensiero, anche se nella realtà dei fatti sono state in maggior misura le aziende di media e grande dimensione, nonché quelle con strategie social complesse e articolate, ad investire budget rilevanti in tal senso.

Bisogna dire che il Social Audio non è una scelta economica, perché sono richiesti tempo e competenze molto specifiche e perché non esistono ancora dati certi sul ROI, motivi per i quali probabilmente l’adozione da parte delle piccole imprese sarà lenta.

Senza considerare che, almeno ad oggi, non è previsto l’inserimento degli annunci pubblicitari in questo modello di business, con conseguente maggiore sforzo da parte delle aziende per integrare il proprio Brand all’interno delle piattaforme e generare un ritorno soddisfacente, tanto da dover reindirizzare molto probabilmente agli altri canali Social gli ascoltatori.

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